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Affitti brevi, il governo preme sull’acceleratore: contratti da almeno 2 notti e multe per irregolari

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A Napoli proteste contro i B&b. Schifone: Incentivare i proprietari a scegliere locazioni lunghe

Il governo Meloni continua a lavorare e a provare a mettere ordine nella giungla dei cosiddetti «affitti brevi» per finalità turistiche di immobili a uso abitativo situati nei centri storici dei Comuni capoluogo delle Città metropolitane. Un problema che per troppo tempo è stato trascurato e che negli ultimi tempi si è acuito rendendo quasi impossibile il reperimento di un’abitazione da affittare per un cittadino.

La bozza del Ddl sulle locazioni di immobili ad uso abitativo per finalità turistiche, circolata in questi giorni, prevede importanti novità. I contratti, infatti, non potranno avere «una durata inferiore a due notti consecutive e potrà riguardare anche «prestazioni accessorie, quali la fornitura di biancheria e il servizio di pulizia dei locali».

Il codice identificativo nazionale

Per assicurare la tutela della concorrenza, la sicurezza del territorio e contrastare forme irregolari di ospitalità, il Ministero del Turismo assegnerà con una procedura automatizzata, un codice identificativo nazionale (Cin) a ogni unità immobiliare ad uso abitativo oggetto di locazione per finalità turistiche, previa presentazione in via telematica di un’istanza da parte del locatore, ancorché già munito di un codice identificativo regionale (CIR) rilasciato dalla regione competente.

I Cin, specifica il testo, dovranno contenere anche l’indicazione del numero di posti letto disponibili secondo quanto dichiarato nella relativa istanza, sostituiscono, ad ogni effetto, i codici identificativi regionali. I Cir già assegnati conserveranno la propria validità fino al termine di novanta giorni successivi alla pubblicazione della presente legge.

Le sanzioni

La violazione degli obblighi riguardanti l’obbligatoria esposizione ed indicazione del Cin, si legge nella bozza, verrà punita con la sanzione pecuniaria da 500 a 5mila euro. Scatta anche la sanzione accessoria dell’immediata rimozione dell’annuncio irregolare, che dovrà essere applicata anche da parte dei gestori dei portali telematici eventualmente utilizzati. Chiunque concede in locazione un immobile a uso abitativo per finalità turistiche privo di Cin verrà punito con la sanzione da 800 a 8mila euro. Multe da 1.000 a 5mila euro invece per chiunque conceda in affitto breve per una durata inferiore a due giorni nei centri storici dei capoluoghi.

La polemica a Napoli

A Napoli ferve il dibattito attorno all’offerta di alloggi extra-alberghieri per i turisti. In settimana la seconda municipalità ha approvato, all’unanimità, un ordine del giorno per chiedere alla giunta Manfredi di bloccare l’esplosione di Bed and Breakfast nel Centro storico della città partenopea. Il pericolo però è che sempre più di frequente si punta il dito contro i proprietari immobiliari che sono l’ultimo anello di una catena.

A oggi, infatti, con il crescere del costo della vita e delle imposizioni fiscali, tanti piccoli proprietari hanno preferito trasformare il proprio appartamento, comprato con tante difficoltà o ereditato, in una casa vacanze che fruttasse di più rispetto a un affitto a lungo termine che, durando 4 o più anni, non è rivalutato in modo così frequente.

Schifone: Il Comune di Napoli potrebbe studiare soluzioni alternative

«Il Comune di Napoli potrebbe studiare soluzioni alternative» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli. «Si potrebbero trovare forme di agevolazioni per chi affitta a lungo termine, magari prevedendo una riduzione dell’Imu in determinati casi, per esempio se il conduttore è un giovane studente o una famiglia in difficoltà economiche, o spingendo sul fronte dei contratti a canone concordato. Insomma, più che puntare il dito, si dovrebbe provare a riconciliare le parti in causa nell’attesa che il governo metta in campo una soluzione definitiva al problema», conclude.

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