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Fondo Prima Casa, oltre 35mila domande. Chi può chiedere l’agevolazione statale per il mutuo

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Nelle casse dello Stato ancora 327 milioni di euro a disposizione

C’è ancora tempo e spazio per chiedere l’accesso al cosiddetto Fondo Prima Casa, l’agevolazione dedicata ad alcune categorie, in primis ai giovani di età inferiore ai 36 anni. Nelle casse dello Stato ci sono ancora 327 milioni di euro a disposizione, che non sono stati richiesti. Lo ha spiegato il sottosegretario al ministero dell’economia Lucia Albano in risposta a un’interrogazione in commissione finanze di Mariangela Matera, deputato di Fratelli d’Italia. Al 30 giugno 2023 le domande presentate per il supporto all’acquisto della prima casa ammontano a 35.618, di cui una quota pari circa al 70% destinato alle categorie di soggetti prioritari secondo le disposizioni.

È stato istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze con la legge 147/2013 e agevola il rapporto tra il cittadino e la banca offrendo una garanzia pubblica pari al 50% dell’importo, sul mutuo per l’acquisto della prima casa.

Il Fondo Prima Casa si rivolge a tutti i cittadini che desiderano richiedere un mutuo per l’acquisto della loro prima casa e che non possiedono altri immobili destinati all’abitazione, sia in Italia che all’estero, a meno che l’aspirante mutuatario abbia ereditato una proprietà a seguito di una successione per causa di morte, anche se condivisa con altri eredi, e che tali immobili siano concessi gratuitamente ai genitori o ai fratelli. L’importo massimo del finanziamento concesso è di 250.000 euro.

Fondo Prima Casa, ma quali sono le categorie prioritarie?

  1. giovani coppie coniugate ovvero conviventi more uxorio che abbiano costituito nucleo da almeno due anni;
  2. nuclei familiari monogenitoriali con figli minori conviventi;
    conduttori di alloggi di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari comunque
  3. denominati;
  4. giovani di età inferiore a 36.

Fondo Prima Casa, l’innalzamento della garanzia all’80%

Il Decreto Sostegni bis ha previsto inoltre la possibilità di richiedere l’innalzamento della garanzia all’80% per tutti coloro che rientrando nelle categorie prioritarie hanno un ISEE non superiore a 40 mila euro annui e richiedono un mutuo superiore all’80% del prezzo d’acquisto dell’immobile, comprensivo di oneri accessori.

Tale previsione è stata prorogata fino al 30 settembre 2023 dalla legge 3 luglio 2023, n.87, «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 maggio 2023, n. 51, recante disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale».

In particolare è stato previsto che per le domande presentate dal 1 dicembre 2022 al 30 settembre 2023, la garanzia elevata all’80% può essere riconosciuta, ricorrendone le condizioni, anche nei casi in cui il TEG sia superiore al Tasso TEGM, nella misura massima del differenziale, se positivo, tra la media del tasso IRS a 10 anni pubblicato ufficialmente, calcolata nel mese precedente al mese di erogazione, e la media del tasso IRS a 10 anni pubblicato ufficialmente del trimestre sulla base del quale è stato calcolato il TEGM in vigore. Nel caso in cui il differenziale risulti negativo, i soggetti finanziatori sono tenuti ad applicare le condizioni economiche di maggior favore rispetto al TEGM in vigore.

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