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CondominioParcheggi, spese e animali domestici: vicino mio non ti conosco (e ti...

Parcheggi, spese e animali domestici: vicino mio non ti conosco (e ti faccio causa)

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Le città dove i condomini sono più litigiosi? Napoli, Roma e Cagliari

Le liti nei condomini sono più frequenti di quanto si pensi. Tra vicini, tra il condominio e persone esterne o tra condomini e amministratore, sono tante le cause che ogni anno, in Italia, vengono aperte in sede giudiziaria.

Il ruolo dell’amministratore nelle liti

L’amministratore, quando non è parte in causa, nei limiti delle attribuzioni stabilite o dei maggiori poteri conferitigli dal regolamento di condominio o dall’assemblea, ha la rappresentanza dei partecipanti e può agire in giudizio sia contro i condomini sia contro i terzi.

Può essere convenuto in giudizio per qualunque azione concernente le parti comuni dell’edificio; a lui sono notificati i provvedimenti dell’autorità amministrativa che si riferiscono allo stesso oggetto. Qualora la citazione o il provvedimento abbia un contenuto che esorbita dalle attribuzioni dell’amministratore, questi è tenuto a darne senza indugio notizia all’assemblea dei condomini. L’amministratore che non adempie a quest’obbligo può essere revocato ed è tenuto al risarcimento dei danni.

L’assemblea condominiale

Secondo il codice civile, qualora l’assemblea dei condomini abbia deliberato di promuovere una lite o di resistere a una domanda, il condomino dissenziente, con atto notificato all’amministratore, può separare la propria responsabilità in ordine alle conseguenze della lite per il caso di soccombenza. L’atto deve essere notificato entro trenta giorni da quello in cui il condomino ha avuto notizia della deliberazione. Il condomino dissenziente ha diritto di rivalsa per ciò che abbia dovuto pagare alla parte vittoriosa. Se l’esito della lite è stato favorevole al condominio, il condomino dissenziente che ne abbia tratto vantaggio è tenuto a concorrere nelle spese del giudizio che non sia stato possibile ripetere dalla parte soccombente.

Ma gli italiani perché litigano?

Secondo una ricerca di Ipsos sette italiani su dieci vivono in un contesto condominiale anche se le relazioni con i vicini sono abbastanza frequenti solo per il 37% di loro. Ma bastano contatti sporadici a innescare conflitti, visto che un italiano su tre ha avuto almeno una lite o un’accesa discussione con i vicini. Tra le città più litigiose svettano Napoli (37%), Roma (34%), Cagliari (33%) e Torino (31%) mentre rumore (29%) e comportamenti dei condomini (27%) sono le ragioni principali che innescano il conflitto.

Ma a Napoli si discute più che nel resto d’Italia di parcheggi ‘selvaggi’ (27%), a Verona di spese condominiali (24%), a Roma di animali domestici (21%), a Torino (18%) di raccolta differenziata e a Milano di biciclette (14%). Passando all’amministratore di condominio, un italiano su due ne è insoddisfatto, con in testa romani (64%), milanesi (56%) e napoletani (52%). All’amministratore vengono imputate soprattutto una scarsa capacità propositiva per la soluzione dei problemi condominiali (36%), una gestione amministrativa non soddisfacente (34%) e la percezione di una certa distanza dalle esigenze dei condomini (34%).

In un Paese dove la casa è l’investimento principale di molte famiglie, quasi tre italiani su quattro partecipano alle riunioni condominiali anche se solo due su dieci si dicono soddisfatti del loro svolgimento, lamentando l’assenteismo dei vicini (37%), la loro scarsa frequenza (34%), l’impossibilità di dialogare civilmente (27%) e la mancata mediazione da parte dell’amministratore (25%). Bologna e Bari sono le città più attive, con un tasso di partecipazione del 70% e del 59% mentre le più assenteiste sono Milano e Verona, dove un terzo diserta il confronto con i vicini. In media gli italiani dichiarano di pagare spese condominiali per 100 euro mensili, con in testa Milano (162 euro) e Bologna (132 euro). E tutti, milanesi in testa, vorrebbero pagare di meno.

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