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In primo pianoMutuo a tasso variabile, si potrà rinegoziare. Schifone: «Attenzione categorie fragili»

Mutuo a tasso variabile, si potrà rinegoziare. Schifone: «Attenzione categorie fragili»

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La legge di bilancio impone alle banche di accettare il passaggio da tasso variabile a fisso

Con la nuova legge di bilancio 2023, la prima del governo Meloni, ci saranno importanti novità per i piccoli proprietari immobiliari che hanno sottoscritto un contratto per un mutuo a tasso variabile, soggetto a notevoli incrementi dopo gli aumenti dei tassi stabiliti dalla Bce per contrastare l’inflazione. Il governo ha deciso di intervenire in aiuto alle famiglie economicamente deboli dandogli la possibilità, fino al 31 dicembre 2023, di passare dal tasso variabile al fisso.

La norma circoscrive l’applicazione ai prestiti non superiori a 200mila euro e per chi ha un’Isee, al momento della richiesta, non superiore a 35mila euro e che non abbia avuto ritardi nei pagamenti delle rate. Si potrà concordare anche un allungamento del piano di massimo 5 anni a patto che la durata residua non superi i 25 anni. Il tasso sarà calcolato selezionando il più favorevole tra Irs a 10 anni o tasso residuo del mutuo al momento del cambio, ai quali si aggiungerà lo spread previsto nel contratto.

Schifone: «La corsa al rialzo purtroppo non è ancora finita»

«Si conferma l’attenzione per le categorie più fragili, anche in considerazione delle difficoltà economiche che stiamo vivendo che stanno comportando un cambiamento di contesto che non era previsto e che rischia di danneggiare le famiglie più deboli sottoscrittori di un mutuo a tasso variabile proprio per risparmiare. Questi ora si trovano in una circostanza opposta col rischio di ritrovarsi con mutui molto più pesanti che aggravano la situazione già molto compromessa dalla crescita bollette, dalla crisi economica, dall’inflazione» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli.

Ancora più significativa e importante, in questo momento, dopo gli annunci della Bce che ha manifestato l’intenzione di aumentare ancora i tassi. «La corsa al rialzo – sottolinea Schifone – non è ancora finita e, in Europa ma anche negli Stati Uniti, gli scenari futuri non sono rosei perché potrebbero esserci nuovi incrementi. Importante, dunque, questo intervento».

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