Schifone: misure segnali concreti per famiglie e piccoli proprietari
L’attenzione alle famiglie, alla prima casa e ai piccoli proprietari immobiliari è il cuore della nuova legge di bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri. La manovra, dal valore complessivo di 18,7 miliardi di euro e che ora dovrà passare in Parlamento, viene definita dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni «molto seria ed equilibrata». In conferenza stampa, la premier ha ribadito che la casa «per noi è sacra», sottolineando l’impegno del governo nel sostenere chi investe nella stabilità familiare e nella proprietà abitativa.
Le misure per i nuclei familiari e la casa
La manovra introduce interventi mirati per agevolare i nuclei familiari e favorire l’accesso ai servizi di welfare. L’abitazione principale viene esclusa dal calcolo dell’Isee fino a un valore catastale di circa 92mila euro, una misura che alleggerisce il peso fiscale per molte famiglie e riafferma la centralità della casa come bene primario.
Viene inoltre rivista la disciplina per il calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, con maggiorazioni delle scale di equivalenza per i nuclei con due o più figli e con un innalzamento della soglia di esclusione della prima abitazione. «Al fine di favorire l’accesso a determinate prestazioni agevolate si introduce infatti una revisione della disciplina per il calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, che interviene sul valore della casa e sulle scale di equivalenza con effetti complessivi annui di quasi 500 milioni di euro», si legge nel comunicato ufficiale del Consiglio dei Ministri.
Bonus edilizi confermati e più equilibrati
La legge di bilancio conferma i bonus edilizi, mantenendo le detrazioni sui lavori di ristrutturazione al 50% per la prima abitazione e al 36% per la seconda. È una misura che guarda con attenzione ai piccoli proprietari immobiliari, permettendo loro di continuare a investire nel miglioramento e nella sicurezza delle proprie case. Allo stesso tempo, la conferma dei bonus rappresenta una boccata d’ossigeno per il settore dell’edilizia, che negli ultimi anni ha vissuto una fase di forte espansione seguita da un rallentamento.
A differenza delle politiche del passato, come il superbonus al 110%, questa scelta punta a sostenere la riqualificazione del patrimonio edilizio in modo più stabile e sostenibile, evitando gli squilibri finanziari e i problemi di gestione che avevano caratterizzato i precedenti incentivi. La nuova impostazione consente di continuare a stimolare il mercato, ma con criteri più prudenti, compatibili con le risorse pubbliche e con la necessità di mantenere equilibrio nei conti dello Stato.
Un contributo per i genitori separati
Tra le novità più significative spicca anche l’introduzione di un contributo fiscale destinato ai genitori separati che si trovano in difficoltà con la casa. La misura mira a fornire un sostegno concreto a chi, dopo una separazione, deve affrontare spese aggiuntive per l’abitazione e il mantenimento dei figli.
Schifone: «Riaffermato un principio fondamentale: la casa non si tocca»
Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli, ha espresso soddisfazione per la direzione intrapresa dal governo: «Siamo soddisfatti per l’attenzione rivolta alla casa, per la conferma del bonus ristrutturazioni e per i principi di tutela della prima abitazione. Il fatto che essa venga esclusa dall’Isee rappresenta comunque una riaffermazione di un principio fondamentale: la casa non si tocca».
Schifone ha aggiunto che il contributo per i genitori separati rappresenta «un’attenzione particolare verso un problema sociale, perché molto spesso la separazione, l’addebito delle spese e il sostentamento diventano causa di povertà. È giusto, quindi, che il problema venga affrontato».
La legge di bilancio 2025 si presenta dunque come una manovra che combina rigore e sensibilità sociale. Le misure per la casa e la famiglia mostrano la volontà dell’esecutivo di consolidare le fondamenta economiche del Paese senza rinunciare alla tutela delle fasce più deboli. L’esclusione della prima casa dall’Isee e la conferma equilibrata dei bonus edilizi segnano un passo avanti verso una politica abitativa più responsabile e sostenibile, capace di sostenere l’edilizia senza ripetere gli errori del passato.






