La riforma del 2012 ha riscritto le regole sulle tubature condominiali
La gestione delle condutture idriche nei condomini è al centro di vivaci discussioni, soprattutto quando si tratta di stabilire se i tubi che attraversano le pareti delle singole abitazioni appartengano al proprietario o al condominio. La questione non è solo teorica: quando si verificano rotture o perdite, i tribunali devono decidere chi debba sobbarcarsi i costi di riparazione e risarcire i danni, come quelli causati da infiltrazioni negli appartamenti vicini.
Secondo il Codice civile, all’articolo 1117, comma 3, l’impianto idrico condominiale si compone di segmenti comuni e altri di proprietà esclusiva. A segnare il confine tra i due sono il «punto di diramazione» e il «punto di utenza», entrambi generalmente coincidenti con il contatore individuale.
Spetta ai giudici il compito di classificare quali tratti della rete siano condominiali e quali appartengano al singolo condòmino. Prima del 2012, spiega Giuseppe Marando su «il Sole 24 ore», la distinzione si basava esclusivamente sul «punto di diramazione», situato al termine delle condotte «verticali». In quest’ottica, i tubi «orizzontali», che corrono all’interno delle singole unità immobiliari, erano considerati proprietà privata del proprietario dell’appartamento.
La riforma del 2012
Con la riforma del 2012, il legislatore ha rivoluzionato il sistema. La nuova disciplina estende la natura condominiale degli «impianti unitari» fino al «punto di utenza», identificato con il contatore. Questo significa che tutte le condutture, sia orizzontali sia verticali, presenti all’interno delle abitazioni sono considerate comuni, mentre la parte privata inizia solo dopo il contatore, indipendentemente dalla sua posizione.
Il concetto di «impianto unitario» non è definito con precisione dalla norma. Per colmare questa lacuna, si è suggerita una soluzione pratica: un sistema idrico centralizzato con un’unica fonte di erogazione e una rete di distribuzione comune che arriva fino al contatore di ogni unità immobiliare.
In questo scenario, la distinzione tra tubi verticali e orizzontali non ha più rilevanza per determinarne la proprietà. Questa nuova regolamentazione ha portato maggiore chiarezza nell’attribuzione delle responsabilità per guasti e danni, incentivando i condomini a una gestione più accurata delle infrastrutture condivise.