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In primo pianoServe fondo per morosità incolpevole. Schifone: «Manfredi impegnato ad alzare le tasse»

Serve fondo per morosità incolpevole. Schifone: «Manfredi impegnato ad alzare le tasse»

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Uno strumento necessario in un periodo di crisi come quello attuale

A Napoli c’è una vera e propria bomba sociale pronta a esplodere e, a parte qualche sterile proclama, nessuno fa alcunché. Sono diventati esecutivi 10mila sfratti che erano stati bloccati all’ inizio del 2020 per l’emergenza pandemica. Il 31 dicembre 2021 però questo provvedimento è scaduto e ora oltre 10mila famiglie rischiano di finire in mezzo a una strada.

Una situazione incandescente che merita una riflessione un po’ più approfondita rispetto alle voci circolate in questi giorni. Ma partiamo dal principio. Il provvedimento fu messo in campo dall’allora premier Conte per aiutare gli inquilini in difficoltà economiche a causa delle restrizioni disposte dal governo. Il Conte bis però non tenne in sufficiente considerazione anche i proprietari immobiliari che da quel provvedimento ebbero solo danni per un semplice motivo: impossibilitati a incassare gli affitti, hanno dovuto continuare a pagare le tasse come se quei soldi fossero stati incassati.

Oltre al danno (il mancato introito), anche la beffa (il pagamento delle tasse)

Tutto ciò non ha risolto il problema degli inquilini che a gennaio 2022 si sono trovati a dover affrontare il problema degli affitti arretrati (in alcuni casi si parla anche di 10 mensilità), lo sfratto esecutivo che pende sul proprio appartamento, l’aumento dei costi delle bollette e dei generi alimentari. Un combinato disposto che metterebbe ko qualsiasi famiglia che non navighi nell’oro.

D’altro canto però bisogna considerare anche la posizione dei proprietari immobiliari. Molti non percepiscono affitti da parecchi mesi e, complice il pagamento delle imposte e il rincaro della vita, si trovano ad affrontare una crisi senza precedenti nonostante le parole trionfalistiche del governo. Per aiutare sia inquilini che proprietari immobiliari c’è bisogno di attuare il fondo per la morosità incolpevole introdotto dall’articolo 6 del decreto legge n. 102/2013.

A Napoli però non se ne ha notizia

A ottobre scorso se ne parlò durante una riunione in prefettura con i rappresentanti della regione Campania, della città metropolitana di Napoli, del comune di Napoli, dell’autorità giudiziaria, dei sindacati e delle associazioni rappresentative dei proprietari e degli inquilini. A metà gennaio scorso Palazzo San Giacomo fece trapelare la notizia che si stava provvedendo all’iter per avviare l’avviso pubblico sulla morosità incolpevole.

I fondi, infatti, sono previsti da un fondo statale che viene ripartito alle regioni che a loro volta destinano i soldi ai comuni ai quali spetta l’obbligo di aprire un avviso pubblico o un bando per far sì che i cittadini possano accedervi. A oggi però non se ne ha notizia. Il sindaco Gaetano Manfredi, coadiuvato dall’assessore Trapanese, ha più volte detto di voler intervenire sull’emergenza sociale in atto in città. Ma per ora solo chiacchiere e nel frattempo inquilini e proprietari immobiliari subiscono i gravi effetti della crisi.

«Il sindaco di Napoli è troppo impegnato per pensare alle vere emergenze sociali che attanagliano la città. Invece di aiutare sta concordando con il governo Draghi, l’aumento dell’Irpef dello 0,1% per l’anno 2023 e un ulteriore 0,1% dall’anno 2024. In pratica sta stringendo ancora di più il cappio intorno al collo di tantissimi cittadini» ha commentato Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli.

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