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Affitti commerciali, Schifone: «Cedolare secca per aiutare l’incontro tra domanda e offerta»

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Urgente riscrivere e snellire le regole per alleviare la pressione fiscale

Pandemia, guerre, bolle economiche, crisi internazionali, rincari del costo della vita. Nel corso degli anni tantissimi fattori hanno influito pesantemente sul mercato immobiliare italiano sia sotto l’aspetto della vendita che degli affitti. I locali commerciali, e i piccoli negozi, hanno subito anche una notevole aggressione proveniente dall’aumento esponenziale dei grossi centri commerciali e dagli e-commerce che hanno allontanato sempre più gli acquirenti dai piccoli esercenti. Come conseguenza, negli ultimi 11 anni, sono diminuiti di ben 111mila unità gli esercizi commerciali.

Una circostanza che spinge a riflettere. Appare sempre più urgente, infatti, una riforma del comparto degli affitti commerciali, così come quello della casa. I contratti di locazione commerciale, infatti, sono legati a normative risalenti a mezzo secolo fa e devono sottostare a pesanti imposte. Il governo, nei mesi scorsi, ha manifestato l’intenzione di applicare il regime di cedolare secca anche a questo tipo di immobili. Una buona idea che potrebbe spingere l’incontro tra domanda e offerta, aiutare a ridurre i pesanti affitti e rilanciare il commercio di vicinato.

Cedolare secca, il presidente di Federproprietà Napoli: «aiuta commerciante e piccolo proprietario immobiliare»

«Una misura che aiuterebbe sia il commerciante che il piccolo proprietario immobiliare» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli. «La misura dovrebbe comprendere – sottolinea anche la possibilità di poter applicare il regime fiscale agevolato anche ai contratti già in essere se si aderisce a un accordo territoriale che riveda i canoni di locazione. In questo modo ci sarebbero agevolazioni non solo per il proprietario, ma un vantaggio anche per il commerciante che ha affittato quell’immobile».

Di fronte alla particolare congiuntura, con le poche disponibilità finanziare dei cittadini, anche in presenza di forti segnali di ripresa dell’economia italiana, servono iniziative forti. Solo così si potrà rilanciare il settore, aiutare tanti negozianti e piccoli proprietari immobiliari ed evitare, magari, anche la desertificazione dei centri urbani in favore dei mercati virtuali.

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