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Il caro affitti non dipende solo dalla «turistificazione». I piccoli proprietari costretti agli aumenti

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Schifone: «L’adeguamento dei canoni non va di pari passo con l’inflazione»

Anche nel mese di maggio si è registrato un aumento dei canoni d’affitto in Italia: + 2% rispetto al mese precedente. A Napoli, nel semestre ottobre-marzo si è registrato un rialzo dell’11,9% con il prezzo medio per una sola stanza a 380 euro. Una situazione che, ovviamente, si è ripercossa sulle famiglie con un reddito più basso, e sugli studenti.

Negli ultimi tempi si è voluto addossare la colpa agli affitti brevi e alla «turistificazione» di alcuni centri storici, tra cui quello partenopeo. Questa visione però appare troppo semplicistica e sbrigativa per essere reale. Gli aumenti, in realtà, sono l’effetto di un combinato-disposto tra tantissimi fattori: immobilismo da parte dei governi che si sono succeduti; assenze di politiche per la casa; aumento del costo della vita; aumento della tassazione; aumento del costo del denaro; aumento del costo dell’energia, pandemia e politiche green cieche.

È indubbio che tutto ciò ha influito e ha costretto i piccoli proprietari immobiliari ad aumentare gli affitti per far quadrare i conti. Troppo spesso ci si dimentica che un proprietario di un modesto appartamento di 70 metri quadri è un cittadino come un altro e non vive di rendita. Tantissimi hanno ricevuto una casa in eredità e sono costretti ad aumentare il canone solo per poter pagare la tassa di successione o l’Imu che hanno raggiunto livelli elevatissimi.

L’adeguamento del canone e l’inflazione

C’è anche chi ha comprato un’abitazione e si è visto triplicare il mutuo per le politiche economiche della Bce che, con la scusa della lotta all’inflazione, sta spingendo verso l’alto i tassi d’interesse. Senza contare gli aumenti che influiscono sulla vita di tutti i giorni. In questo quadro è naturale conseguenza anche la stipula di contratti di locazione a canoni più alti.

«L’adeguamento del canone, in realtà, è molto inferiore all’andamento dell’inflazione, perché viene recuperato dopo anni, quando viene effettuato un cambio di accordo o un rinnovo. Una rincorsa a perdere per i proprietari. Mentre i rincari del costo della vita sono immediati, i fitti vengono aggiornati, eventualmente, a fine contratto» spiega Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli. Alla fine della fiera, parlare solo di affitti brevi e «turistificazione» vuol dire non voler risolvere il problema.

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