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La ricetta di Ance Campania: Superbonus al 2024 e fondi Pnrr. Schifone: «Abbattere i vincoli burocratici»

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Per l’Ance Campania ci sono segnali di forte ripresa del comparto edile nel 2021 grazie agli incentivi fiscali e alle politiche infrastrutturali pre e post Pnrr.

Si è svolto ieri mattina la tavola rotonda organizzata da Ance Campania per la presentazione del rapporto «Sviluppo e Costruzioni in Campania dal 1950 al 2030». All’evento dell’organizzazione campana è intervenuto il presidente nazionale Gabriele Buia che ha spiegato come dopo tanti anni di crisi il comparto inizi «a vedere finalmente la luce alla fine del tunnel. Il nostro coinvolgimento è strategico per il Paese e con le istituzioni dobbiamo cogliere l’obiettivo strategico di spendere bene le risorse europee, in trasparenza e nella legalità. È una sfida strategica e dobbiamo riuscirci».

Buia ha tuttavia evidenziato che «purtroppo si stanno addensando delle nuvole all’orizzonte: il caro materiali, la carenza di materia prima, questioni che si sono stanno sedimentando l’una sull’altra in un momento in cui ne facevano sicuramente a meno. Dobbiamo reagire – ha affermato – e per farlo abbiamo bisogno del Governo».

Della Gatta: «Opportunità unica da Pnrr e Fondo di Sviluppo e coesione»

Spendere bene le risorse a disposizione per dare vita a una vera e propria rigenerazione urbana in Campania. È invece la strada indicata dal presidente di Ance Campania, Luigi Della Gatta. «Abbiamo un’opportunità unica – ha affermato – che arriva dal combinato dei fondi del Pnrr e dalla nuova programmazione del Fondo di Sviluppo e coesione. Si tratta di circa 20 miliardi di euro che potranno essere spesi in Campania in un orizzonte temporale limitato».

La ricerca evidenzia quanto la crisi economica abbia inciso sull’edilizia e di conseguenza sull’economia regionale. I dati dicono che nel 2019 il valore aggiunto delle costruzioni in Campania era inferiore del 33 per cento rispetto al 2007, numeri che hanno avuto un riflesso anche sull’occupazione dove tra il 2008 e il 2019 sono andati persi 58mila addetti passando dai 156mila del 2008 ai 98mila del terzo trimestre del 2020. L’analisi mostra «segnali di forte ripresa» del comparto edile nel 2021 grazie agli incentivi fiscali e alle politiche infrastrutturali pre e post Pnrr.

E proprio rispetto all’impiego delle risorse del Pnrr, il numero uno dei costruttori campani ha sottolineato la necessità di «un piano d’azione che individui le priorità. Nel nostro ambito il focus deve essere la rigenerazione urbana delle tante aree dismesse presenti a Napoli e in Campania che costituiscono delle mancate opportunità».

Dalla tavola rotonda, inoltre, i costruttori hanno lanciato l’appello perché il Superbonus «sia prorogato al 2023 così come è oggi perché toccare le percentuali vorrebbe dire bloccare il provvedimento, con la disponibilità a far sì che nel 2024 resti ancora un incentivo chiaramente con un decalage, depotenziato ma è necessario che qualcosa resti».

Schifone: «Le imprese devono essere considerate gli attori principali della ripresa»

«Il mondo delle costruzioni dell’edilizia e delle grandi infrastrutture sarà il primo protagonista dello sforzo enorme del Paese nella realizzazione del PNRR. Oltre 100 miliardi sono connessi alle infrastrutture per la modernizzazione e manutenzione dell’Italia» ha affermato Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli.

«Per questa operazione da realizzare entro il 2026 – ha aggiunto – è necessario abbattere i vincoli burocratici che bloccano le imprese che devono essere considerate gli attori principali della ripresa, a cominciare da una radicale riforma del Codice degli appalti e da una forte politica della formazione del lavoro».

«Anche una politica della rigenerazione urbana che rompa i vincoli e i lacci ioli che bloccano un vero e autentico recupero edilizio. Federproprieta è vicina al mondo delle costruzioni che è fondamentale per assicurare la tutela e la valorizzazione della proprietà della casa bene fondamentale della vita sociale» ha concluso.

De Luca: «Ogni miliardo investito nell’edilizia crea 15mila posti di lavoro»

Di sburocratizzazione ha parlato anche il governatore Vincenzo De Luca. «Dobbiamo rilanciare tutto il comparto dell’edilizia – ha detto – sia per le opere pubbliche che per l’edilizia privata. Avremo a disposizione risorse imponenti nei prossimi anni e dobbiamo essere capaci di utilizzarle sia dotandoci di progetti sia semplificando le norme». De Luca ha affermato l’esigenza di «sburocratizzare tutto» per «rilanciare il comparto dell’edilizia che è quello che più immediatamente può dare respiro alla nostra economia». Il governatore ha riferito che «per ogni miliardo investito nell’edilizia si creano 15mila posti di lavoro e 3 miliardi e mezzo di economia indotta».

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